Philip Morris International (PMI) pubblica la nuova edizione dell’Integrated Report, il rapporto che fornisce un quadro completo dei progressi compiuti nel raggiungimento degli obiettivi di business e sostenibilità, fornendo agli stakeholder un aggiornamento sulla trasformazione dell’azienda verso un futuro senza fumo.
Il rapporto include anche uno Statement of Purpose aggiornato, che ribadisce la missione dell’azienda verso un futuro senza fumo evidenziando la necessità di una maggiore collaborazione con i Governi e la società civile per massimizzare la possibilità di arrivare a questo risultato con l’eliminazione dei prodotti basati sulla combustione.
Previsti nuovi parametri per misurare i progressi ambientali, sociali e di governance (ESG) e l'introduzione dell’Indice di Sostenibilità come parametro di valutazione della performance aziendale che collega il 30% della remunerazione direttamente a obiettivi di sostenibilità.
“La sostenibilità e la performance aziendale sono fortemente connesse e si rafforzano a vicenda. Le nostre azioni, fondate su dati, scienza e fatti, parlano più delle parole. PMI si impegna ad essere un agente di cambiamento e a sviluppare e produrre alternative tecnologiche efficaci al fumo per i fumatori adulti che non smettono. Con una visione di lungo termine, stiamo anche espandendo la nostra attività in settori che vanno oltre il tabacco e la nicotina, come il benessere e la salute del consumatore”, ha dichiarato Jacek Olczak, Chief Executive Officer di PMI.
Un nuovo approccio alla sostenibilità attraverso il quale l’Azienda ha ridefinito il quadro degli obiettivi ESG secondo due aree d’impatto distinte: una relativa ai prodotti e l’altra relativa alle attività produttive e commerciali. Attraverso obiettivi e KPI concreti PMI definisce in modo trasparente il successo della sua trasformazione e ne valuta i progressi, rendendo il suo percorso misurabile e verificabile.
I principali risultati del report:
Impatto dei prodotti
• 15,3 milioni di persone sono passate completamente ai prodotti senza combustione di PMI e hanno abbandonato le sigarette al 31 dicembre 2021; erano 13 milioni nel 2020.
• Il 29,1% dei ricavi netti deriva dai prodotti senza fumo, che a fine anno erano disponibili per la vendita in 71 mercati in tutto il mondo; in aumento rispetto al 23,8% e ai 64 in cui erano disponibli nel 2020;
• Il 99% degli investimenti in Ricerca e Sviluppo destinati ai prodotti senza combustione.
Impatto operativo
• 39,7% di posizioni manageriali occupate da donne, in linea con l'obiettivo del 40% fissato per il 2022.
• 67% dei coltivatori a contratto che forniscono tabacco a PMI ottengono un reddito da lavoro, cifra in aumento rispetto al 48% del 2020.
• Riduzione del 18% delle emissioni totali di CO2e della catena del valore e del 33% rispetto al valore di base del 2019 delle emissioni da operazioni dirette.
• 100% del tabacco acquistato senza nessun rischio di deforestazione delle foreste primarie e protette.
Il ruolo dell’Italia
Il rapporto ribadisce la centralità dell’Italia dal punto di vista della sostenibilità: dall’uso responsabile della risorsa idrica, testimoniato anche dall’ottenimento della certificazione Alliance for Water Stewardship (AWS), alla digitalizzazione e innovazione della filiera agricola, attraverso una serie di azioni come l’introduzione di sensori per l'ottimizzazione dell'irrigazione, (irrigazione a goccia, fertilizzanti liquidi) e l’impiego di tecnologie digitali avanzate. Sostenibilità ambientale, ma anche sociale. Un esempio tra i tanti è la certificazione Equal Salary, che Philip Morris International ha ottenuto a livello globale, un riconoscimento importante che testimonia l’impegno affinché uomini e donne abbiano la stessa retribuzione a parità di lavoro, oltre che analoghe opportunità e condizioni di lavoro.
L’impegno costante a tutela di tutta la popolazione aziendale
Nel corso del 2021 la priorità di PMI, con il perdurare dell’emergenza sanitaria, è rimasta quella di proteggere la salute, la sicurezza e il benessere dei dipendenti. Come è stato per l’emergenza Ucraina, rispetto alla quale l’azienda si è attivata, oltre che con aiuti, contribuendo all'evacuazione di oltre 1.000 persone dall'Ucraina e al trasferimento di più di 2.700 persone.